
Il lato piccante della Calabria: dal peperoncino alla 'Nduja
La Calabria, si sa, è terra piccante.
Non solo per il peperoncino calabrese, ma per i tanti derivati e prodotti che, sin dall’antichità, donano quel tocco in più alla cucina locale.
Un viaggio nel piccante è un viaggio dritto al cuore dei calabresi, che dal peperoncino alla ‘Nduja esprimono anche a tavola la loro focosità.
Il peperoncino calabrese e i prodotti piccanti
Il peperoncino calabrese si presenta in diverse varietà, le più diffuse delle quali sono: ciliegino (ceraso o cerasiello), tondo, guglia, diavulicchio diamante, pizzitano e naso di cane.
Il grado di piccantezza va da 40.000 a 50.000 SHU (Scala di Scoville della piccantezza) ed è considerato di media intensità (il peperoncino Habanero, ad esempio, è tra i più piccanti al mondo e registra 300.000 SHU).

La coltivazione e diffusione del peperoncino in Calabria copre quasi tutto il territorio regionale, dal Pollino allo Stretto di Messina.
Lo si impiega ovunque: come spezia nei Salumi di Calabria DOP, fresco o macinato sulla pasta, essiccato in trecce appese ai balconi e ai davanzali delle case, sottaceto e sottolio, ripieno di acciughe e capperi, fino al più recente utilizzo in pasticceria nella preparazione di confetture, liquori, cioccolatini e gelati.
Tra i prodotti piccanti calabresi non c’è che l’imbarazzo della scelta, in base alla provincia e al territorio di origine: dalla Sardella Calabrese a sua maestà, la ‘Nduja di Spilinga, entrambi a marchio PAT (Prodotti Agroalimentari Tradizionali).
Itinerario piccante: dal Peperoncino di Diamante alla 'Nduja di Spilinga
Preparate il palato a partire per un vero e proprio “itinerario hot”, che da nord a sud ci porterà a scoprire il lato piccante della Calabria.